Descrizione
Il Borgo degli Orefici a Napoli
Il Borgo Orefici si estende, stretto, tra l’ampia strada conosciuta come corso Umberto e via Marina a Napoli, in una zona da sempre destinata ad attività commerciali per la vicinanza del mare.
Proprio in questo Borgo gli orafi napoletani si radunarono con le botteghe quando nel Medioevo ottennero il riconoscimento ufficiale da Giovanna D’Angiò e nacque la loro corporazione.
I primi maestri orafi furono francesi al seguito della corte angioina, ma ben presto gli artigiani locali seppero affrancarsi e soppiantare del tutto gli stranieri, sfruttando la tipica caparbietà, l’inventiva e la fantasia che da sempre hanno caratterizzato i napoletani.
Successivamente, nel XVII secolo, il viceré Marchese del Caprio stabilì che solo in quella zona si potesse esercitare l’arte degli argentieri e degli orefici.
È qui che sono stati fusi, battuti, realizzati gioielli particolari, argenti lavorati, e arredi sacri come le celebri e preziose statue del tesoro di San Gennaro.Oggi il Borgo Orefici consolida la storia con la creazione di un consorzio a cui hanno aderito moltissimi operatori le cui aziende spesso si tramandano da intere generazioni. Nelle loro vetrine si trovano oltre ai prodotti della tradizione orafa napoletana anche prestigiosi marchi di rilievo internazionale.
Il Borgo Orefici è costituito da strade molto strette e caratterizzate da costruzioni irregolari. L’unico slargo del quartiere è rappresentato da Piazza Orefici.
In questa piazzetta, fin dai tempi della regina Giovanna I, si radunavano gli orafi che qui avevano collocato le proprie botteghe artigiane.
Nel mezzo della piazza sedeva “l’udienza”, una specie di consiglio dove i quattro Consoli della Corporazione degli Orefici sorvegliavano il lavoro.
Il simbolo della piazzetta è Il Cristo di Piazza Orefici. Il crocifisso è dipinto in maniera tale che lo spettatore possa trovarsi di fronte alla sacra effige da entrambe i lati della croce.
Un altro piazzale da annoverare tra i monumenti caratteristici del Borgo è rappresentato da Piazza Carlo Troya, che ospita l’antica Fontana del Pesce.
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